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Amsterdam diventa la prima città circolare del mondo: chi sarà la prossima?

5 min

Il 05 giu 2024 da Frédérique Josse

Amsterdam diventa la prima città circolare del mondo: chi sarà la prossima?

L'articolo in breve

Da secoli Amsterdam è rinomata per la sua architettura unica, i suoi incantevoli canali e le sue onnipresenti bici. Ma oggi la città olandese aggiunge un nuovo titolo alla sua lista di riconoscimenti: quello di **prima città circolare del mondo🌱.**Ma cosa significa concretamente? Decifriamo insieme questa affascinante trasformazione e cosa significa per le città di domani.

Contenuti

I. Amsterdam, una città che pensa in cerchio piuttosto che in linea 🚴‍♀️

La metamorfosi circolare: quando economia ed ecologia si incontrano

Nel 2020, Amsterdam ha lanciato un piano ambizioso per diventare la prima città completamente circolare entro il 2050. Ispirandosi al modello di economia circolare proposto dall'economista britannica Kate Raworth e alla sua famosa**"Doughnut Economics**" (vedi sotto), la città ha deciso di ripensare il modo in cui utilizza le proprie risorse.

Sono finiti i tempi dei prodotti monouso, sostituiti dal riutilizzo, dalla riparazione e dal riciclo! Questo vale per tutto, dall'architettura ai sistemi di trasporto, dalla gestione dei rifiuti all'energia. La Fondazione Ellen MacArthur, che guida il concetto di economia circolare, ha lavorato fianco a fianco con il governo olandese per sviluppare questo progetto visionario.

> Un esempio concreto

Prendiamo il quartiere di Buiksloterham, dove gli edifici sono stati progettati per essere modulari e adattabili, consentendo modifiche senza demolizioni. Questo quartiere sta diventando un laboratorio a cielo aperto per testare soluzioni innovative di edilizia sostenibile. Si potrebbe anche dire che è un po' come il "Minecraft" degli architetti urbani 😉

Cifre che parlano da sole: l'impatto misurabile dell'economia circolare

Il passaggio all'economia circolare ad Amsterdam non è solo un concetto filosofico: sta già producendo risultati tangibili. Entro il 2021, la città è riuscita a **ridurre le emissioni di gas serra del 10% **rispetto all'anno precedente. Inoltre, il 20% dei materiali utilizzati nei nuovi edifici proviene da risorse riciclate. Questi dati sono incoraggianti e dimostrano che il cambiamento è in corso. E non è tutto! Secondo uno studio di Circle Economy, l'adozione di questo modello potrebbe generare fino a 3.500 posti di lavoro aggiuntivi nella regione entro il 2030. Quindi, a chi tocca fare lo stesso? 😏

II. La Francia al bivio: Parigi o L'Aia, chi sarà il prossimo? 🇫🇷🇳🇱

Parigi: capitale della moda circolare?

Parigi, la Città della Luce, potrebbe diventare la prossima città circolare dopo Amsterdam? I segnali sono promettenti. Il Comune di Parigi ha già lanciato diverse iniziative per ridurre i rifiuti e promuovere il riutilizzo. Il piano "Paris Circular Economy 2021-2025" mira a trasformare la città in una capitale dell'economia circolare esemplare in Europa.

Alcuni esempi concretiPensiamo a progetti come "Les Canaux", un incubatore di start-up circolari, o alle iniziative per trasformare i rifiuti alimentari in compost nei quartieri. Chissà, forse presto la Torre Eiffel brillerà grazie a pannelli solari riciclati! 🌞

Tuttavia, Parigi deve affrontare sfide notevoli, in particolare in termini di **densità urbana **e di gestione dei rifiuti. Per diventare la prossima Amsterdam, Parigi dovrà intensificare gli sforzi e coinvolgere maggiormente i cittadini in questa transizione. Dopo tutto, perché accontentarsi di essere solo una città di luce quando si può essere anche una città verde? 🌿

L'Aia: lo sfidante inatteso

D'altra parte, anche L'Aia, sebbene più piccola di Parigi, ha grandi ambizioni. Conosciuta come la città della pace e della giustizia internazionale, L'Aia potrebbe diventare la città della sostenibilità e dell'innovazione circolare. Il governo olandese ha già adottato diverse politiche per incoraggiare le pratiche circolari e L'Aia è al centro di queste iniziative. Nel 2023, la città ha ospitato la ** Settimana dell'economia circolare**, attirando migliaia di partecipanti e molte start-up innovative nel campo della sostenibilità. L'Aia potrebbe quindi superare Parigi nella corsa alla circolarità? La competizione è aperta! 🚀

III. E altrove nel mondo? Nuove frontiere per l'economia circolare 🌍

Le Province Unite e altre regioni europee in gara

Il modello di Amsterdam sta già ispirando altre regioni dei Paesi Bassi, in particolare le Province Unite, anch'esse desiderose di adottare pratiche circolari. Rotterdam, nota per il suo porto industriale, sta esplorando nuovi modi per riutilizzare le risorse e ridurre al minimo i rifiuti. E anche se Amsterdam è in vantaggio, non è escluso che altre città olandesi possano rubare la scena. In Europa, anche città come Copenaghen, Barcellona e Glasgow stanno iniziando ad adottare politiche simili. Una sorta di "Game of Thrones" ecologico si sta svolgendo nel Vecchio Continente! 🏰♻️

Oltre l'Europa: verso un mondo circolare

Anche lontano dall'Europa, l'economia circolare viene emulata. La città di San Francisco, negli Stati Uniti, ha introdotto rigorose politiche di riciclaggio e punta a diventare "Rifiuti Zero" entro il 2030. In Asia, città come Tokyo e Seul stanno esplorando modelli circolari per gestire le risorse in modo più efficiente. E l'elenco continua: Melbourne in Australia, Buenos Aires in Argentina... Ogni città sta cercando di trovare il proprio percorso verso un'economia circolare. Sembra che la corsa sia iniziata per diventare il prossimo leader della sostenibilità urbana. Chissà, forse il prossimo passo sarà... su Marte? 🪐

In breve, Amsterdam ha dimostrato che è possibile reinventare la città secondo i principi dell'economia circolare. La transizione è in corso e non ci vorrà molto prima che altre città seguano il suo esempio. Che si tratti di Parigi, L'Aia o di un'altra megalopoli del mondo, il messaggio è chiaro: la sostenibilità è la chiave del futuro urbano. Siete pronti a unirvi a questo movimento circolare? Se volete saperne di più su come le città stanno abbracciando l'economia circolare, date un'occhiata agli altri interessanti articoli su Lokki.rent!

Beignet City: un modello per l'economia circolare

L'idea della Beignet City, ispirata alla strategia circolare di Amsterdam, reinventa il modo in cui le città possono bilanciare le esigenze umane e la sostenibilità ecologica. Il concetto, sviluppato dall'economista britannica Kate Raworth, utilizza la metafora della "ciambella" per illustrare un quadro di valutazione economica e sociale. In questa visione, ogni città - sia essa Amsterdam, Parigi, L'Aia o un'altra città del mondo - è rappresentata come una ciambella, dove l'anello esterno simboleggia i limiti ecologici del mondo e il buco centrale lo spazio in cui i bisogni umani fondamentali non sono soddisfatti.

Il concetto di Doughnut City si basa su quattro assi: sociale, ecologico, locale e globale. I bisogni fondamentali, come l'accesso all'acqua potabile, al cibo, a un alloggio decente, ai servizi igienici, all'energia, all'istruzione e alle cure mediche, costituiscono il primo cerchio della ciambella. È qui che il codice olandese e le politiche dei governi olandese e francese giocano un ruolo fondamentale. In Olanda, ad esempio, il governo ha adottato modifiche al codice per incoraggiare un'architettura che promuova il riciclo dei materiali e riduca al minimo gli sprechi. Ad Amsterdam, questi principi si concretizzano nell'architettura sostenibile del quartiere di Buiksloterham, dove i materiali vengono riutilizzati e le emissioni di gas serra ridotte.

Nel contesto storico dei Paesi Bassi e della Francia, dove secoli di guerre e rivalità per il controllo delle province hanno plasmato le relazioni economiche e politiche, l'idea di una città Beignet offre un nuovo paradigma. Adottando una strategia circolare, queste città non si limitano a rivedere i loro regolamenti edilizi o le loro politiche economiche, ma cercano di reinventare il loro posto nel mondo. Rispondono a una domanda antica con una risposta moderna: come possiamo bilanciare la prosperità economica con la responsabilità ecologica? Non si tratta solo di una domanda per i governi attuali, che al momento sono certamente impegnati a competere per la loro parte di torta. È anche una questione cruciale per le generazioni future che vivranno in queste città. In breve, la città Beignet rappresenta un modello ispiratore per un mondo alla ricerca della sostenibilità e dell'equità, dove ogni prodotto è progettato per un uso a lungo termine e dove le risorse sono condivise equamente da tutti.

Che si tratti di Amsterdam, Parigi, L'Aia o di altre città delle province europee, il modello della città Beignet indica la strada da seguire per un'economia circolare più equilibrata e resiliente.

Due esempi concreti di circolarità in azione ad Amsterdam 🌿

L'economia circolare, un concetto centrale per le città moderne, sta trovando applicazioni concrete ad Amsterdam grazie a progetti innovativi come Reflower e Dik & Schil.

Reflower: fiori sostenibili per un futuro verde 🌷

Reflower, fondata da Ellyne Bierman, sta reinventando l'industria floreale offrendo fiori artificiali di lunga durata, riducendo le emissioni di CO2 e i rifiuti rispetto ai fiori freschi. Questo modello di "Fiori come servizio" riduce le emissioni di CO2 di 146 kg **e crea **18 kg di rifiuti in meno **per bouquet in dieci anni, in linea con i principi dell'economia circolare promossi dal governo olandese. Ispirata alla storia delle Province Unite, questa iniziativa dimostra come Amsterdam stia utilizzando concetti sostenibili per affrontare le sfide moderne.

Dik & Schil: sfruttare al meglio gli sprechi alimentari 🍊

Dik & Schil, gestito da Stijn Fischer e Branco Bolsius, trasforma gli scarti alimentari come i fondi di caffè e le bucce d'arancia in bevande innovative. Integrando le pratiche di riciclaggio nella gastronomia, dimostrano come i principi dell'economia circolare possano essere applicati al settore della ristorazione, riducendo al minimo l'impatto ambientale e ispirando altre città come Parigi e L'Aia a seguirne l'esempio.

Queste iniziative, radicate nella cultura olandese e nella sua storia di innovazione, dimostrano che l'economia circolare può prosperare cambiando il modo in cui affrontiamo le risorse e i rifiuti, fornendo un modello ispiratore per le città di tutto il mondo. Parigi, dopo le Olimpiadi, la ciambella?

L'economia di utilizzo...

L'economia di utilizzo...

Che diavolo è?

Informazioni su Frédérique Josse

Ogni giorno cerco di capire come si evolvono l'economia circolare, il turismo sostenibile e il consumismo. In quanto giornalista di formazione, tengo d'occhio le ultime tendenze per voi!
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