Una nuova consapevolezza ecologica e sociale
Il nucleo del sottoconsumo è una nuova consapevolezza ambientale. Di fronte all'inquinamento dell'industria tessile e al fatto che le risorse della Terra vengono superate ogni anno, questo stile di vita promuove un consumo sensato e l'economia circolare. Uno studio di YouGov (2023) mostra che il 68% dei giovani adulti francesi vuole ridurre le spese superflue, evidenziando un "burn-out finanziario" che li spinge a rivedere le proprie priorità. Per questi appassionati, l'acquisto di seconda mano, la preferenza per i prodotti sostenibili e la scelta di oggetti con uno scopo reale stanno diventando una risposta sia economica che etica.
TikTok: la casa del sottoconsumo
Andrej Lišakov
Su TikTok, influencer come Pauline Borgogno e Omar Fares promuovono uno stile di vita minimalista e pensano prima di comprare. Con hashtag popolari come #underconsumption e #consommationresponsable, questo modello sta diventando un punto di riferimento per i giovani alla ricerca di semplicità e valori sostenibili. Il loro obiettivo? Creare un "guardaroba capsula" - un guardaroba minimalista e sostenibile - che si distacchi dalle tendenze effimere e dagli acquisti d'impulso.
L'ascesa dell'abbigliamento di seconda mano: un'alternativa sostenibile
Fons Heijnsbroek
Il successo del nucleo del sottoconsumo è sostenuto dalla crescente popolarità del mercato dell'usato. Nel 2022, uno studio del Boston Consulting Group e di Vestiaire Collective ha previsto che la rivendita di abbigliamento raggiungerà 77 miliardi di dollari entro il 2025, superando di gran lunga la crescita del fast fashion. Piattaforme come Vinted, LeBonCoin e Back Market permettono a milioni di giovani di limitare la propria impronta ecologica acquistando di seconda mano. Secondo Vinted, il 70% dei suoi utenti preferisce acquistare di seconda mano per motivi sia economici che ecologici.
L'aumento dei beni di seconda mano è incoraggiato da iniziative di aziende come Decathlon, che si offre di ritirare e rivendere le proprie attrezzature sportive, e Ikea, che riacquista mobili di seconda mano per prolungarne la vita. Questo approccio risponde alla crescente domanda di consumo sostenibile da parte dei consumatori.Ademe (2021) riporta che un prodotto di seconda mano riduce l'impatto ambientale del 91% rispetto a uno nuovo, rendendo l'usato un pilastro fondamentale del nucleo del sottoconsumo.
Un'alternativa alla cultura del consumo
Ashkan Forouzani
Questo movimento si oppone ai modelli di consumo rapido imposti dalla cultura pop. Gli aderenti al nucleo del sottoconsumo cercano di rallentare e di consumare meno, ma meglio. Per molti, questo approccio è un modo per liberarsi dallo stress finanziario e concentrarsi sull'essenziale. La scelta di consumare in modo responsabile sta diventando un atto in linea con i valori ambientali e sociali contemporanei.
Figure influenti nel nucleo del sottoconsumo
Shanu Walpita: docente al London College of Fashion, Shanu Walpita ha parlato dei benefici di questa tendenza, mettendo in guardia dai rischi di una riduzione eccessiva, che può diventare un vincolo se portata all'estremo.
Julien Bruitte: Il cofondatore di Origami Marketplace ritiene che il nucleo del sottoconsumo stia spingendo le aziende a ripensare i propri modelli, rispondendo alle maggiori aspettative in termini di sostenibilità.
Andrea Cheong: Andrea Cheong è una specialista della moda sostenibile e l'ideatrice del metodo Mindful Monday, che guida le persone verso un consumo di abbigliamento più responsabile e consapevole del proprio impatto ambientale.
Critiche al nucleo del sottoconsumo
Nonostante l'impatto positivo, questo stile di vita non è immune da critiche:
La feticizzazione della povertà: Shanu Walpita osserva che la riduzione volontaria dei consumi rimane un privilegio, poiché non è una scelta per le persone in situazioni precarie.
Banalizzazione del sovraconsumo: alcuni vedono questo fenomeno come un paradosso, in cui il nucleo del sottoconsumo è una risposta al consumo eccessivo, sottolineando l'idea che la riduzione diventa possibile solo di fronte all'eccesso iniziale.
Reinterpretazione del minimalismo: per molti questa tendenza è semplicemente una reinterpretazione del minimalismo, una moda che esisteva già ma con un nuovo nome.
Critiche da parte dei meno abbienti: coloro che non possono permettersi di ridurre volontariamente i propri acquisti denunciano la natura opzionale del sottoconsumo, che per loro diventa una necessità piuttosto che una scelta.
Contraddizione con i social network: i critici sottolineano l'ironia di promuovere la sobrietà su piattaforme commerciali come Instagram o TikTok, che generalmente incoraggiano gli acquisti.
Rischio di essere una tendenza effimera: alcuni temono che questo fenomeno sia più una moda che un vero cambiamento.
Conseguenze economiche: se questo movimento si diffonde, potrebbe avere ripercussioni su alcuni settori che dipendono dal frequente rinnovo dei prodotti.
Nonostante queste critiche, il nucleo del sottoconsumo ispira uno stile di vita più etico, in risposta alle sfide ambientali e sociali. Consente ai giovani di reinventare i propri consumi, ridefinendo le priorità e valorizzando l'essenziale in un mondo sempre più attento alla sostenibilità.